L’opera è dichiaratamente una citazione e omaggio alla grandezza di Lucio Dalla che scrisse proprio nel nostro mare di Puglia (Tremiti) il testo di “com’è profondo il mare”, un dramma che a distanza di quasi mezzo secolo è più che vivo e attuale: "... frattanto i pesci, dai quali discendiamo tutti, assistettero curiosi, al dramma collettivo di questo mondo che a loro indubbiamente doveva sembrare cattivo".
Volendo leggere in queste parole il disastro che l’antropocentrismo ha prodotto a tutti i livelli, umani, sociali, culturali, spirituali ed ambientali e la crisi ecologica è una chiara manifestazione di tale deriva.
“...e cominciarono a pensare, nel loro grande mare, com'è profondo il mare”
L’installazione di Genco fa riflettere sulla bellezza della natura e sull’equilibrio delicato che regola ogni cosa, sugli esseri più fragili e nascosti, come sono i pesci, ma anche una riflessione sulla natura offesa che ha i propri mezzi per difendersi.
“... anche se chi pensa è muto come un pesce,
e come pesce è difficile da bloccare, perché lo protegge il mare”