ll documentario racconta i minatori, provenienti dalle vallate del trentino, dalla pianura o dal Mezzogiorno d'Italia che, nella Valle di Fumo ai piedi dell'Adamello, prestano la loro dura fatica alla costruzione di uno fra i più imponenti complessi idroelettrici d'Europa. Nel gergo comune del loro mestiere si chiamano "finestre" i fori aperti nel fianco di una roccia, dai quali si discarica il materiale scavato nelle gallerie - il documentario coglie, appunto, le fasi di questo lavoro che esige tanto dispendio di energie e tanta prudenza.
Ogni "Finestra" ha le sue squadre di operai che in turni di otto ore si danno il cambio, di giorno e di notte, per aprire il tratto di galleria loro assegnato; ogni "finestra" ha un numero e un nome proprio, come questa che si chiama "Manon": nome gentile, come sanno essere anche gentili questi lavoratori della roccia che non lasciano mai spoglio di fiori montani il quadro di Santa Barbara, la santa degli artificieri.